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NoIl rischio di svalutazione di un immobile all'asta
Quando si verifica e cosa comporta
Il rischio di svalutazione di un immobile all’asta si verifica in caso di asta deserta. In particolare, un’asta va deserta quando nessun acquirente ha presentato offerte nei confronti del bene soggetto alla vendita forzata.
Di conseguenza Il Giudice fissa una nuova data di udienza, con un ribasso di prezzo. Nello specifico nella nuova asta il Giudice competente, per rendere più appetibile l’offerta, riduce la base d’asta fino al 25% rispetto al valore precedente. Ne consegue quindi un deprezzamento del valore del bene che va a svantaggio sia del debitore esecutato sia del creditore. Se anche quest’ultima non ha esito positivo il Giudice organizza una terza asta con ulteriore riduzione di prezzo fino al 25%.
Un caso pratico potrebbe essere il seguente:
- 1° asta: il prezzo base è di € 250.000 e l’asta va deserta.
- 2° asta: il prezzo base viene ridotto al 25% con un valore di € 187.500. Ma anche questa va deserta.
- 3° asta: anche qui vi è una riduzione del 25% con una somma di € 140.625.
Se anche quest’ultima andasse deserta il Giudice potrebbe optare per l’assegnazione del bene al debitore esecutato, chiudendo la procedura, oppure potrebbe esserci una quarta asta con una riduzione fino al 50% della base d’asta. In questo caso la svalutazione della casa è molto evidente.
D’altra parte, per l’esecutato viene a delinearsi una situazione ulteriormente negativa. Infatti, non solo il ricavato ottenuto della vendita non basterà a coprire i debiti di cui è responsabile, ma a questi ultimi andranno sommate le spese del Tribunale che renderanno l’estinzione del debito quasi impossibile in futuro.
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